novembre 24, 2011

il disegno libero e spontaneo nel bambino

In un asilo steineriano, può capitare di assistere ad una meravigliosa lezione sul tema del disegno.

Qui di seguito riporto una sintesi tratta dai miei appunti riordinati, con l'aggiunta di qualche disegno di Bianca.
Ci tengo a sottolineare che  quanto scritto di seguito è una mia interpretazione, anche in base alla mia esperienza di mamma e all'osservazione dell'eveluzione del disegno nei miei figli.

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Cosa c'è di più bello che osservare un bambino mentre disegna? E' totalmente immerso in questa attività da sembrare quasi in un'altra dimensione.

Tante cose si possono capire dall'osservazione del disegno spontaneo. Principalmente il bambino parla di quello che succede dentro e fuori di lui. Ovviamente questo avviene in modo inconsapevole.
I bambini andrebbero sempre lasciati liberi di disegnare, in modo spontaneo. Questo permette loro di conquistare tutte le fasi di un fantastico processo.


Il disegno è un linguaggio universale. Dai primi scarabocchi il disegno si evolve seguendo tappe ben precise, le stesse per ogni bambino, le stesse in ogni paese, in ogni cultura. Se questo processo rallenta o si interrompe, per esempio per eventi traumatici, riprenderà più avanti e le tappe verranno raggiunte, magari in tempi più ristretti.

Il primo disegno è uno SCARABOCCHIO. E' il segno di un gesto che lascia una traccia. Questo gesto è ancora scoordinato, ma piano piano il bambino prende gusto per questo gesto e sperimenta nuove cose.
In questa fase il bambino si trova ancora immerso nel suo caos di stimoli che non è in grado ancora di organizzare.

Dallo scarabocchio prende forma la SPIRALE. E' un segno che comincia a percepire un centro.
Il bambino comincia a scoprire se stesso.


La spirale si chiude. Ecco il CERCHIO. Che scoperta stupefacente!
Il bambino ha circa tre anni e comincia il suo percorso di differenziazione dagli altri. Questo segno lo rappresenta.

Il cerchio si arricchisce. Di un PUNTINO al suo interno, di raggi verso l'interno, e di RAGGI verso l'esterno: compare il primo SOLE.
Il bambino cerca un contatto verso l'esterno.


Il sole prende vita, nasce un VISO. La prima cosa che il bambino disegna.
Il bambino riconosce se stesso e gli altri.

Il sole, che a questo punto è diventato un volto con occhi, naso, bocca e capelli, si arricchisce di due LINEE VERTICALI che scendono verso il basso e mette le radici. Compaiono i primi piedi grossi.
Il bambino comincia ad avere la percezione del suo corpo.

Dal viso spuntano due LINEE ORIZZONTALI: le braccia con mani grosse.
Il bambino scopre le sue mani, uno strumento per fare e giocare.

Nel bambino nasce la percezione di se stesso in rapporto al mondo e la necessità di protezione: compaiono le prime CASE e i disegni  raffigurano persone dentro case o automobili. Questa rappresentazione si evolve fino ad "appoggiare" la casa su una linea orizzontale che è la TERRA. (4 anni e mezzo)
 Nelle raffigurazioni della casa compaiono le FINESTRE. Il bambino diventa grande; nella sicurezza della sua casa guarda fuori il mondo.
La coscienza del bambino si sveglia.
Il bambino ha voglia di mostrarsi e arrivano le prime rappresentazioni dell'interno delle case. (5 anni)

Ad un certo punto spuntano gli ALBERI. La similitudine tra rami e collegamenti nervosi/cerebrali è immediata. Dopo questa conquista le capacità di percezione del mondo e il linguaggio del bambino aumentano.
D'ora in poi il bambino sarà in grado di rappresentare nel disegno ciò che succede intorno a lui.

Arrivano le prime rappresentazioni delle PAURE (5/6 anni).
Dalle finestre della casa guardo fuori il mondo e a volte questo mondo mi fa un po' paura.

Arriva la MATURITA' SCOLARE. Nasce la consapevolezza di crescere. Subentra una stasi nel disegno, una sorta di noia.
Maestra, cosa disegno?
Questo momento rappresenta una tappa importante. E' necessario lasciar vivere al bambino questo momento di "crisi" senza interferire o suggerirgli strumenti di uscita. Questo atteggiamento, duro e difficile da mantenere per i genitori e i maestri, permetterà al bambino di tirare fuori le forze nuove, caratteristiche del secondo settennio.

In questo periodo troviamo disegni SIMMETRICI, MONTAGNE che rappresentano le forze che premono per uscire (sto' perdendo i denti).

Il disegno è gioia, libertà, crescita. Gli adulti NON DEVONO interferire in questo meraviglioso processo.

Solo così il disegno ci parla e ci racconta di come stanno i nostri bambini.

IL MOMENTO DEL DISEGNO IN ASILO:
I bambini distribuiscono i fogli e consegnano i cestini con i mattonici. Ogni bambino fa un disegno alla volta e utilizza entrambe le facciate del foglio. E' importante insegnare la cura dei materiali.

IL MOMENTO DEL DISEGNO A CASA:
ho individuato a casa un angolo tranquillo per il disegno. Un tavolino e delle sedie (si disegna ben seduti al tavolo e non a terra, almeno fino ad una certa età), qualche ripiano per avere tutto l'occorrente a portata di mano. Ho usato barattoli per matite e pastelli, cestini per mattoncini e pastelli a cera, altri contenitori per forbici, timbrini, temperini. Con il materiale così disposto i bambini sono incentivati a riordinare dopo il disegno, avendo cura di tutto l'occorrente.

Abbiamo rivisto la gestione dei fogli. Prima utilizzavamo molto i fogli di recupero (tantissimi provenienti dall'ufficio!). Adesso facciamo così: conserviamo separatamente i fogli bianchi da quelli da recupero. Il Disegno si fa su un foglio "bello": il disegno è importante e di valore, non possiamo realizzarlo su un foglio di scarto. I bambini mettono così più attenzione nel disegno che diventa meno "isterico" (è comune nei bambini prendere un foglio, fare due scarabocchi e gettarlo). I fogli di recupero vengono usati per ritagliare, incollare, ecc. Altra regola: il Disegno NON si taglia.

All'inizio pensavo di non riuscire a gestire tutto questo a casa. Soprattutto perchè mi sembrava di dover essere troppo presente durante il disegno dei bambini per poter curare tutte queste "regole". Di solito quando i bambini disegnano sono tranquilli e io ne approfitto per fare altro.
Invece è stato sorprendente! Abbiamo organizzato lo spazio insieme, preparando il tavolo, sistemando i pastelli e i fogli, spiegando le nuove abitudini per disegnare bene. E' stato sufficiente indicare queste poche nuove regole e i bambini le hanno accettate subito con gioia.
Il risultato? Disegni meravigliosi, ordine e cura nei materiali!

Presi dall'entusiaso poi, abbiamo realizzato qualche altro "strumento" per il momento del disegno. Ma di questo vi parleremo in un'altra puntata! ;-)

novembre 15, 2011

affetto

Oggi ci scopriamo così, fragili e pieni d'affetto per il nostro piccolo Mirtillo.
E' scappato da casa e finito sotto una macchina. 
 Ci sembra strano vederlo così. Fermo, sofferente, spaventato.
 Scopriamo l'affetto di amici che si offrono per curarlo quando in casa non c'è nessuno.
Dai Mirtillo, sappiamo che ti riprenderai e tornerai curioso a saltare tra tavoli e divani!

novembre 11, 2011

una luce che brilla. Festa di San Martino.

Lorenzo continua a ricordarmi che, a partire da oggi e  fino a Natale, le nostre lanterne dovranno essere accese la sera. Ha ragione. Il buio diventa sempre più intenso adesso e abbiamo bisogno di una piccola fiammella per riscaldarci e ricordarci che il calore del sole tornerà a sgelare la terra.

Vi ricordate il progetto? Qualche giorno fa a scuola, ogni bambino ha progettato la propria lanterna.
Sono stati scelti il materiale, la forma, i colori. I bambini hanno lavorato in classe. Lorenzo è stato in tensione, come sempre per paura di non farcela. Invece ha realizzato una bellissima lantera e questa sera, durante la festa, l'ha impugnata con orgoglio.
La festa si svolge tutti gli anni nello stesso modo, ma la magia e l'atmosfera sono sempre intense come se fosse la prima volta. I bambini della scuola e quelli dell'asilo si incontrano e insieme a tutti i genitori portano la propria piccola fiammella. Si canta in coro. Questo "abbraccio" porta calore a tutti.